Sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce e sulla gestione dei tumori al seno metastatici può contribuire a migliorare le prospettive di vita dei pazienti. Informare il pubblico sulle opzioni di trattamento e sui progressi nella ricerca può portare a un riconoscimento più tempestivo della malattia
In Italia, otto donne su dieci colpite da carcinoma mammario riescono a superare la malattia. Un risultato importante ottenuto anche grazie alla diagnosi precoce.
Tuttavia, ogni anno si stimano circa 3.900 nuovi casi di tumore al seno che, al momento della diagnosi, sono già in fase metastatica. Si tratta di pazienti che presentano una prognosi peggiore. Quello metastatico è il quarto e più insidioso stadio della patologia, ma grazie alle nuove terapie è possibile riuscire a controllarla, ottenendo discreti tassi di sopravvivenza e, in alcuni casi, la guarigione.
“Sono oltre 37mila le donne che in Italia vivono con un tumore del seno metastatico – sottolinea la prof.ssa Adriana Bonifacino, Presidente di Fondazione IncontraDonna -. La maggior parte di loro ha avuto una ripresa dalla malattia a distanza anche di anni dalla prima diagnosi. Se abbiamo raggiunto questo importante traguardo è merito soprattutto dei progressi diagnostico-terapeutici conseguiti attraverso la ricerca medico-scientifica”.
L’obiettivo della Fondazione IncontraDonna è quello di favorire una maggiore sensibilizzazione e promuovere un’informazione sempre più corretta e responsabile riguardo questo delicato tema. Aiutate le persone a prevenire e curare, ma anche ad affrontare psicologicamente la malattia, è un lavoro fondamentale.
“Negli ultimi anni la sopravvivenza globale della malattia è decisamente migliorata e si stanno aprendo nuove prospettive e sempre più sofisticati trattamenti del carcinoma mammario – aggiunge il prof. Paolo Marchetti, Direttore scientifico IDI-IRCCS, Roma e Ordinario Oncologia, “Sapienza” – Università di Roma -. Dobbiamo ora riuscire a renderli effettivamente disponibili a tutte le donne, dato che esistono ancora forti disparità regionali”.