È possibile rigenerarsi e trovare un nuovo equilibrio durante e dopo una malattia complessa come il cancro. Lo dimostrano le storie personali degli oltre 3 milioni e mezzo di persone che solo in Italia convivono con una neoplasia. Per spiegare a tutti (e non solo a pazienti e caregiver) come una patologia oncologica possa anche rappresentare un’opportunità di crescita è uscito il libro La vita è adesso. Ammalarsi, Rigenerarsi, Vivere (Cairo Editore pagg 254; 17 euro). È scritto a quattro mani da Gabriella Pravettoni e Mauro Boldrini. I due autori sono rispettivamente docente di Psicologia delle decisioni all’Università di Milano e psiconcologa all’IEO (Istituto Europeo di Oncologia) e giornalista scientifico e direttore della comunicazione di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). Il nuovo volume è disponibile in tutte le librerie e vuole riportare il punto di vista di due professionisti, non medici, che da molti anni lavorano in ambito oncologico.
“Il libro è stato scritto soprattutto per ricordare a tutti che la vita è oggi e non è rimandabile – afferma Gabriella Pravettoni -. Ognuno di noi può attraversare delle avversità che possono e devono essere affrontare, elaborate e infine superate. Con serenità ed equilibrio possiamo vivere ogni giorno come fosse l’ultimo, ma al tempo stesso il nostro giorno migliore. Ogni diagnosi di tumore è un evento imprevisto, improvviso e destabilizzante che colpisce il fisico e coinvolge ogni aspetto della vita emotiva. È possibile, tuttavia, trovare spunti e occasioni di felicità grazie anche ad un qualificato sostegno psicologico. Questo purtroppo non è sempre possibile oggi in Italia, dove solo il 20% dei pazienti può ricorre a servizi strutturati di psico-oncologia. Il volume vuole essere un atto di condivisione profonda, un viaggio tra le emozioni e le esperienze della mia carriera e anche della mia vita personale. Pure io, infatti, sono stata duramente colpita da una malattia, non oncologica, la quale mi ha costretto a sperimentare in prima persona tutto il lungo percorso dalla diagnosi, fino alla guarigione. Perciò conosco molto bene cosa sia il “tempo sospeso” indotto da una patologia e l’importanza di ritrovare la felicità nel programmare nuovi progetti di vita”.
“Negli ultimi venticinque anni la lotta ai tumori ha conosciuto avanzamenti epocali – sottolinea Mauro Boldrini, Direttore Comunicazione AIOM -. Parole come cronicizzazione e addirittura guarigione sono ormai entrate nel nostro lessico quotidiano in una comunicazione diventata ogni giorno più forte, più presente e più necessaria. In questi anni ho maturato la convinzione, dal mio osservatorio privilegiato, di come sia diventato indispensabile parlare di cancro, dei successi e degli insuccessi, dei progressi ma anche dei diritti dei malati. Comunicare vuol dire affrontare i temi della prevenzione primaria, dell’adesione agli screening e delle diagnosi precoci. Significa inoltre parlare anche di chi non riesce a superare la malattia e poi di ricerca, innovazione, di disparità nell’accesso e di tossicità finanziaria. Il libro, scritto con l’amica Gabriella, vuole rappresentare un tentativo di descrivere come sia ormai obbligatorio abbandonare l’equazione semantica “tumore uguale male incurabile”. Va aperto un orizzonte verso una nuova consapevolezza che ogni giorno ci offre opportunità impensabili fino a poco tempo fa. È questo uno degli obiettivi del volume accanto alla condivisione di un percorso quotidiano complesso ma che oggi – lo dimostrano le statistiche – coinvolge milioni di persone grazie alla cronicizzazione di gran parte dei tumori”.
“Oggi in Italia ben oltre la metà degli uomini e ancora di più delle donne colpiti da un cancro sono vivi cinque anni dopo la diagnosi – scrive nella sua prefazione al libro il prof. Giuseppe Curigliano, Presidente Eletto ESMO-European Society for Medical Oncology -. La diagnosi precoce, la medicina di precisione, le terapie target, quelle cellulari e l’immunoterapia hanno portato risultati senza precedenti. Ogni giorno si avviano nuovi studi sempre più focalizzati sulle singole alterazioni genetiche, con l’obiettivo di rendere ancora più efficaci e mirati i trattamenti, e ridurre gli effetti collaterali. Accanto alla ricerca si è aperto uno spazio sempre più ampio e accreditato a sostegno del benessere psicologico di chi si ammala, i cui bisogni sono inscindibili da quelli della cura del corpo. Questo libro si pone l’obiettivo di analizzare il ruolo indispensabile della psiconcologia all’interno del percorso dei malati (e dei familiari) e di rileggere i passi avanti compiuti dalla comunicazione sui media riguardo ai temi dell’oncologia, dal momento che di cancro si parla molto e ovunque”.
In quattordici capitoli si affrontano temi complessi quali cosa significa stare bene, il passaggio alla malattia, vivere con la malattia ma vivere a lungo, la vita dopo, il ruolo indispensabile della comunicazione, il ruolo dell’intelligenza artificiale per un’alleanza forte nella lotta contro i tumori, normalizzare il tumore e un approccio importante sul ruolo della prevenzione. Da ultimo il volume contiene una serie di riferimenti importanti a personaggi che hanno affrontato un nuovo modo di stare bene, passando da Rossella O’Hara a Italo Calvino, con dotte citazioni riferite ad una più amplia riflessione del concetto di salute e di benessere. “Il nostro obiettivo era parlare di come affrontare e convivere con una diagnosi di tumore – conclude la prof.ssa Pravettoni – ma il libro è rivolto anche a chi è colpito da altre gravi patologie per una riflessione più ampia su come si possa uscire trasformati da ciò che ci presenta la vita, forse non più gli stessi, ma talvolta persino migliori”.