Prendersi cura di una persona che ha ricevuto una diagnosi oncologica può non essere un compito facile.
Il percorso di accompagnamento dopo la diagnosi può durare molto tempo e possono emergere particolari esigenze e richieste di cura. Ci sono momenti in cui la persona malata può essere abbastanza autonoma, ma anche periodi in cui è necessaria un’assistenza costante. Speranza e serenità possono quindi alternarsi a difficoltà e sconforto.
E’ importante non sottovalutare l’impatto della diagnosi sui famigliari e amici della persona malata.
Il loro ruolo lungo questo percorso è fondamentale e può aiutare a rafforzare il legame con il malato e favorire la crescita personale, ma può anche diventare anche un compito totalizzante e impattante da un punto di vista fisico e psicologico.
Prendersi cura di una persona malata può influire sulla salute fisica; spesso i famigliari sperimentano disturbi del sonno e accumulano stanchezza. La mancanza di tempo per prendersi cura di sé stessi può portare a problemi di salute e isolamento sociale.
Ma non è solo il carico fisico a rappresentare una sfida. Gli aspetti psicologici sono altrettanto rilevanti. Si cerca di sostenere il proprio caro, di infondere ottimismo e speranza, quasi sempre mascherando i propri pensieri, la propria preoccupazione per il futuro o la propria tristezza. Tutto questo può pesare ulteriormente sul benessere emotivo e rappresentare una ulteriore fonte di stress.
Quindi, il ruolo dei famigliari e amici è complesso e richiede un equilibrio tra l’attenzione alla persona malata e la cura di sé stessi. È importante individuare le giuste strategie per evitare di farsi carico in solitudine di situazioni molto complesse e psicologicamente stressanti, con il rischio di esserne risucchiati.
Trovare un sostegno emotivo e cercare aiuto da professionisti psicologi può essere essenziale per affrontare queste sfide in modo più efficace.