19 luglio 2024 – Lo studio di fase III ARANOTE, che valuta darolutamide più terapia di deprivazione androgenica (ADT) nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico ormonosensibile (mHSPC), ha raggiunto l’endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione radiologica (rPFS). Darolutamide più ADT ha aumentato significativamente la rPFS rispetto a placebo più ADT. I dati di sicurezza sono risultati paragonabili in entrambi i bracci di trattamento e riconfermano il profilo di tollerabilità già noto di darolutamide nel carcinoma della prostata avanzato. Darolutamide è già approvato per il trattamento dei pazienti con carcinoma della prostata non metastatico resistente alla castrazione (nmCRPC) ad alto rischio di sviluppare malattia metastatica, e dei pazienti con carcinoma della prostata metastatico ormonosensibile (in combinazione con ADT e docetaxel).
“Siamo entusiasti di condividere i risultati positivi di questo studio di Fase III. A seguito della potenziale approvazione regolatoria, i medici possono personalizzare i piani di trattamento con o senza docetaxel in base alle esigenze del singolo paziente”, afferma Christian Rommel, Ph.D., Direttore Ricerca e Sviluppo della Divisione Pharmaceuticals di Bayer. “I risultati di oggi si aggiungono al profilo di efficacia e tollerabilità già consolidato di darolutamide. Attendiamo i risultati futuri del nostro programma di sviluppo clinico che studia il farmaco in diversi stadi e indicazioni del carcinoma della prostata”.
La presentazione dei risultati dettagliati dello studio ARANOTE è prevista nel corso di un prossimo congresso scientifico. Bayer intende presentare i dati dello studio alle autorità sanitarie competenti a livello globale per supportare l’utilizzo di darolutamide negli uomini con mHSPC. ARANOTE fa parte di un vasto programma di sviluppo clinico che analizza darolutamide in vari stadi del carcinoma della prostata, che comprende lo studio di Fase III ARASTEP per la valutazione di darolutamide più ADT rispetto alla sola ADT nella recidiva biochimica (BCR) del carcinoma della prostata ormonosensibile ad alto rischio, senza evidenza di malattia metastatica secondo imaging convenzionale e PSMA PET/CT positivo al basale. Inoltre, darolutamide viene analizzato anche nello studio collaborativo di fase III DASL-HiCaP (ANZUP1801) condotto da Australian and New Zealand Urogenital and Prostate Cancer Trials Group (ANZUP). Lo studio valuta darolutamide come trattamento adiuvante del carcinoma della prostata localizzato a rischio molto elevato di recidiva.
Lo studio ARANOTE
ARANOTE è uno studio randomizzato di Fase III, in doppio cieco, controllato con placebo, disegnato per stabilire l’efficacia e la sicurezza di darolutamide più ADT nei pazienti con mHSPC. 669 pazienti sono stati randomizzati a ricevere 600mg di darolutamide due volte al giorno o corrispondente placebo in aggiunta a ADT.
L’endpoint primario dello studio è la sopravvivenza libera da progressione radiologica (rPFS), misurata come tempo dalla randomizzazione alla data della prima progressione di malattia documentata radiologicamente o a morte per tutte le cause, a seconda di quale si verifichi per primo. Gli endpoint secondari comprendono la sopravvivenza globale (tempo alla morte per tutte le cause), tempo al primo evento di resistenza alla castrazione, tempo all’inizio di una successiva terapia anticancro, tempo alla progressione dell’antigene prostatico specifico (PSA), tassi non rilevabili di PSA, tempo alla progressione del dolore e parametri di sicurezza.
Il carcinoma della prostata metastatico ormonosensibile
Il tumore della prostata è il secondo tumore più comune negli uomini e la quinta causa più comune di morte per cancro negli uomini a livello globale. Si stima che, nel 2020, nel mondo, 1,4 milioni di uomini abbiano ricevuto una diagnosi di tumore della prostata e circa 375.000 siano deceduti a causa di questa patologia.
Al momento della diagnosi la maggior parte degli uomini presenta un tumore localizzato, il che significa che la neoplasia è limitata alla ghiandola prostatica e può essere trattata con la chirurgia curativa o la radioterapia. mHSPC è lo stadio in cui la malattia si diffonde al di fuori della prostata ad altre parti del corpo. Circa il 10% degli uomini presenta mHSCP alla diagnosi. Per i pazienti con mHSPC la ADT rappresenta il trattamento fondamentale, spesso in combinazione con chemioterapia con docetaxel e/o un inibitore del recettore degli androgeni (ARI). Nonostante il trattamento, la maggior parte degli uomini con tumore della prostata ormonosensibile metastatico (mHSPC) progredisce sviluppando un tumore metastatico resistente alla castrazione (mCRPC), una condizione di malattia caratterizzata da sopravvivenza limitata.
Darolutamide
Darolutamide è un inibitore orale del recettore degli androgeni (ARi) con una struttura chimica peculiare che lega il recettore degli androgeni con un’elevata affinità e mostra una forte attività antagonista, inibendo quindi la funzione del recettore e la crescita delle cellule tumorali prostatiche. Il basso potenziale di penetrazione della barriera ematoencefalica di darolutamide è supportato dai modelli preclinici e dai dati di neuroimaging in adulti sani. E’ anche supportato dalla bassa incidenza globale di eventi avversi (AEs) correlati al sistema nervoso centrale (CNS) rispetto a placebo, come osservato nello studio di Fase III ARAMIS, e dal mantenimento dell’apprendimento verbale e della memoria osservato nel braccio di darolutamide nello studio di Fase II ODENZA.
Darolutamide è approvato in oltre 85 paesi in tutto il mondo per il trattamento dei pazienti con tumore della prostata non metastatico resistente alla castrazione (nmCRPC) ad alto rischio di sviluppare metastasi. E’ inoltre approvato in combinazione con ADT e docetaxel per il trattamento dei pazienti con mHSPC in più di 80 paesi tra cui Stati Uniti, Giappone, UE e Cina. Il farmaco è sviluppato congiuntamente da Bayer e Orion Corporation, un’azienda farmaceutica finlandese che opera a livello mondiale.