26 aprile 2024 – In Italia solo un caso di tumore allo stomaco su cinque viene individuato in fase iniziale. I motivi dei ritardi diagnostici sono soprattutto i sintomi molto generici della malattia, e la sottovalutazione dei fattori di rischio. Infatti il tasso di sopravvivenza risulta ancora molto basso (32%) anche se migliore rispetto al dato medio europeo (25%). Il quadro di luci e ombre, sullo stato dell’arte della lotta alla neoplasia, viene tracciato alla vigilia del Seminario Nazionale sul Tumore Gastrico. Il meeting è giunto alla settima edizione e vede domani a Roma la partecipazione di medici, chirurghi, pazienti e psiconcologi. E’ organizzato e promosso dall’associazione ODV Vivere Senza Stomaco (Si Può).
“Nel nostro Paese, ogni anno i nuovi casi di carcinoma gastrico ammontano a oltre 15mila – afferma Claudia Santangelo, Presidente di “Vivere Senza Stomaco” -. L’incidenza è in crescita mentre l’armamentario terapeutico disponibile è ancora abbastanza limitato. La malattia oncologica è molto insidiosa e presenta un alto rischio di recidiva. Fondamentale è la gestione a 360 gradi del paziente che deve iniziare da una diagnosi quanto più precoce possibile”. “La neoplasia può essere individuata attraverso una gastroscopia – sottolinea Elisa Mandolesi, Medico di Medicina Generale a Ferrara -. Spetta al medico di famiglia indirizzare l’assistito verso un esame che può essere salvavita. Vi è a volte la tendenza a prescrivere solo farmaci antiacidi e a non eradicare il batterio Helicobacter pylori, uno dei principali responsabili della patologia. E’ evidente che bisogna aumentare la consapevolezza per i medici non specialisti verso una patologia che viene considerata ancora poco diffusa”. “Il carcinoma dello stomaco colpisce soprattutto gli uomini anziani – prosegue Paolo Gritti, Past-President della Società Italiana di Psico-Oncologia -. La metà dei pazienti ha più di 75 anni e l’assistenza non può limitarsi solo alla somministrazione delle terapie. Deve comprendere e affrontare anche i problemi psicosociali che influiscono sulla qualità di vita. Accettare la malattia è il primo ostacolo da superare, a cui fanno seguito le molte preoccupazioni dovute ai cambiamenti fisici e agli effetti collaterali delle terapie. Le fasi pre e post operatorie sono estremamente delicate e si rende perciò necessario un supporto psicologico da parte di uno professionista qualificato”. “Quello di psiconcologia non è un servizio sempre garantito in modo uniforme nel nostro Paese – prosegue la Presidente Claudia Santangelo -. E’ importante invece assicurarlo a tutti i pazienti con tumore gastrico. Le ripercussioni emotive possono influenzare negativamente il decorso della patologia e la risposta dell’organismo alle cure”. “L’asportazione dello stomaco determina problematiche nell’assorbimento di alcune vitamine e minerali attraverso l’alimentazione quotidiana – conclude il prof. Maurizio Muscaritoli, Presidente della SINUC/Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo -. L’assunzione di integratori di calcio, ferro o vitamine D e B12 è un aiuto a volte imprescindibile per i pazienti. Tuttavia è compito solo del medico nutrizionista gestire gli interventi alimentari e nutrizionali supplementari. Infine va facilitato l’accesso agli alimenti a fini medici speciali, che sono indispensabili per molti dei nostri pazienti”.